Cosa vedere

La festa del vino è nata, come è giusto, in un'osteria davanti a tre "tajus".
In quegli anni, siamo nel 1950, la grande festa di Bertiolo era il Perdon de la Madone che si svolgeva dall'8 al 15 di settembre in occasione dell'ottavario della Madonna di Screncis. Era una grande festa che coinvolgeva tutto il paese ed era così sentita che gli emigranti ritornavano dall'estero per parteciparvi.

C'era anche la festa di San Martino, il patrono della parrocchia, ma era ormai una festa decaduta che si esauriva con Messa solenne e qualche bancarella davanti alla chiesa. Mancava una festa in primavera. Ma in primavera c'è la quaresima, un periodo poco adatto per le feste soprattutto allora.

C'era però l'eccezione della festa di San Giuseppe il 19 marzo inserita dalla chiesa nel bel mezzo della quaresima. In quegli anni la Chiesa italiana aveva dato grande importanza a questa festa dandole il nome di "festa di San Giuseppe Lavoratore" per contrastare l'analoga festa del primo maggio. Si pensò allora di approfittare di questa festività e così si fece.

Il 19 marzo 1950 ci fu la prima edizione della Festa del Vino e fu subito un successo. Fin dall'inizio venne scelto il nome attuale il che dimostra la presenza di una mentalità laica già matura. Che sia così lo dimostra il fatto che questa fu la prima festa organizzata al di fuori della parrocchia con un comitato autonomo. Ci fu, è vero, qualche contrasto nelle prime edizioni della festa; tuttavia, in generale, i rapporti tra il comitato e la parrocchia sono sempre stati improntati alla reciproca correttezza. Anche quando la festa, in seguito allargata a due domeniche, venne ad accavallarsi alle cerimonie della Settimana Santa, si riuscì sempre a trovare accordi di pacifica convivenza.Tant'è vero che già da molti anni i giovani della parrocchia partecipano alla festa con un loro chiosco.

L'aspetto che più colpisce per chi viene per la prima volta alla festa del Vino è quello di vedere tanti chioschi sparsi per tutto il paese. Non come in tutte le altre feste, un unico chiosco sul quale è improntata tutta la festa, ma tanti piccoli chioschi autonomi. Questa formula, nata sin dalla prima edizione costituisce al tempo stesso la debolezza e la forza della festa: da un lato ci sono i problemi di convivenza, di coordinamento e di finanziamento delle iniziative comuni, dall'altra è proprio questo aspetto a rendere unica nel suo genere la festa del vino di Bertiolo. Non è una festa a centro unico ma policentrica, una festa diffusa. C'è l'impressione che tutto il paese vi sia coinvolto e vi si avverte il profumo delle frasche di una volta.

Un tempo tutti i Chioschi erano privati, nati dall'iniziativa dei produttori di vino che intendevano mettere in mostra il loro prodotto. Dopo un po' di anni si sentì l'esigenza di qualcosa di più stabile dei comitati che si formavano annualmente. E nel 1973 per volontà del sindaco e di un gruppo di volontari, nacque la Pro Loco Risorgive di Bertiolo. Con l'avvento di questa associazione, si curò di più il coordinamento tra i chioschi, l'organizzazione e soprattutto il loro funzionamento. Si incominciò quindi a far gestire i chioschi alle varie associazioni del Comune e così nacquero il chiosco della sportiva, quello degli alpini e quello della banda.

Con il passare degli anni la festa, affinata sotto l'aspetto dei vini, ha subìto una ristrutturazione anche sotto il profilo folcloristico, culturale, organizzativo in generale. II direttivo ha cercato la collaborazione dei commercianti che in quel periodo preparano le vetrine secondo un tema legato alla festa, dato in precedenza e organizza l'allestimento di una fiera-mercato denominata "di San Giuseppe" lungo le vie del paese. Nella piazza principale viene allestito un palco sul quale vengono eseguiti alcuni spettacoli, da qui partono altre attrazioni di tipo itinerante.

E' tradizione che i panettieri per un giorno abbandonino la concorrenza e mettano a disposizione il lavoro preparando una bancarella con tutte le specialità che escono dai loro forni. Inoltre si organizzano convegni e un'annuale sfilata di moda.
Infine anche le donne coltivatrici danno il loro contributo organizzando il concorso dolci tipici aperto alla partecipazione di casalinghe provenienti anche dai paesi limitrofi.

Ma Bertiolo non è solo "festa del vino"; infatti ci sono anche altre attività quali la mostra ornitologica e canina nel mese di agosto, la festa delle rose di Sterpo, il Carnevale, i vari falò epifanici e la festa degli anziani, un pomeriggio di varietà con gli anziani del paese.